Nuovi Album

Holguin



Si trova nella parte settentrionale della regione orientale di Cuba, tra le province di Las Tunas e Guantánamo. Si estende verso nord in uno dei tratti di costa più privilegiati, con la Bahía de Nipe e una ventina di splendide spiagge. A Bariay, una caletta del litorale holguinero bagnata dall’Atlantico, fu dove Cristoforo Colombo, calcando per la prima volta il suolo cubano nel 1492, espresse la sua famosa frase: “quest’isola è la più bella terra che abbiano mai visto occhi umani”.

Battezzata dagli holguineri come la città dei parchi, l’insediamento nella zona ebbe inizio intorno al 1720.

Holguin offre uno dei paesaggi più ricchi della natura cubana. Il suo patrimonio archeologico di epoca precolombiana la rendono una tappa obbligata per lo studio delle culture aborigene nelle Antille. Alte montagne, pianure fertili e spiagge di sabbia fine si alternano nel paesaggio di questa provincia dalla singolare bellezza e dalle molte attrazioni.

Con oltre un milione di abitanti, è una delle città più popolate, preceduta dalle città di L’Avana e Santiago de Cuba.

Molti sono i siti di interesse storico, culturale, antropologico, paesaggistico e turistico che impreziosiscono la regione: La Periquera, dove è attualmente sito il Museo Provincial de Historia; la Cattedrale di San Isidro, che rappresenta l’istituzione ecclesiastica di maggior rango a Holguin; la Loma de la Cruz, per la sua caratteristica di belvedere del villaggio antico e luogo da cui gli ingegneri concepirono l’impianto urbanistico dell’insediamento nascente; Guardalavaca, una delle mete turistiche più importanti dell’arcipelago cubano e il Chorro de Maita, il più grande sito di sepoltura aborigena delle Antille.

Anche gli holguineri, in quanto autentici cubani, sono amanti della buona musica. Holguin ha dato i natali a musicisti di spessore come Faustino Oramas, il Guayabero, e il famoso pianista Frank Fernández. In questa terra il son viene interpretato in una maniera molto peculiare. Convive inoltre la tradizionale “decima campesina”, qui profondamente radicata, portata dai migranti delle Canarie che popolarono questo luogo a diverse ondate, la cui massima espressione ha luogo durante l’annuale Festival di Maggio o il Festival della Cultura Latinoamericana.