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Il DNA (ADN) della musica cubana

Il DNA (ADN) della musica cubana
Primo bassista a sostituire Juan Formell nei formidabili Van Van; cantante e tastierista degli Irakere; direttore musicale delle orchestre di Celia Cruz e Issac Delgado; bassista con Paco de Lucía... Alain Pérez in persona è qui con noi a parlare della sua ultima produzione.

Cubamusic.com ha lanciato al mondo questa attesissima produzione sotto la discografica EGREM, giunta dopo l’esito de “Hablando con Juana” (Bis Music, 2014) anch’essa disponibile su questa piattaforma. Un album composto da 12 tracce che, a detta del suo creatore, “riaffermano il sound musicale dell’orchestra e si avvicinano alla miglior tradizione del son, della guaracha e della salsa. L’essenza della musica cubana”.

- Come si pone “ADN” nella carriera musicale di Alain Pérez?
“E’ un disco cubano al 100%. Registrato a Cuba da musicisti cubani. È un viaggio di ritorno alle tradizioni, alle mie radici. In ADN si trovano un po’ tutte le orchestre in cui ho suonato: un po’ di Issac Delgado, di Irakere, degli Van Van, di Paco de Lucía.”

Il nuovo album rafforza la linea artistica dell’orchestra di Alain, dove si fondono gli elementi della musica popolare ballabile contemporanea con i toni più leggeri del son e del bolero. Come nel caso di Flor en Flor, un delizioso son che ci riporta indietro nel tempo.

- Qui ti vediamo in veste di produttore, arrangiatore, compositore e cantante, secondo la tua abitudine di ricoprire vari ruoli. Ci puoi raccontare com’è andata questa volta?
“Mi piace sempre impegnarmi a fondo nelle mie produzioni. Per questo non mi sono limitato al solo cantare, ma mi sono anche occupato degli accordi e di tutte le melodie. In questo disco ho di nuovo il piacere di poter contare sulla collaborazione di mio padre, Gradelio Pérez, come creatore delle varie liriche, assieme a Juan Antonio Gil in veste di compositore. Da questa unione sono nati pezzi come Peligroso ladrón, Con corbata y sin cabeza, Lloraré, e lo stesso ADN.”

- Testi tradizionali e ben speziati punteggiati da tematiche quotidiane, arrangiamenti formidabili, una performance strumentale impeccabile ed una interpretazione vocale raffinata fanno di DNA un gioiello della musica cubana contemporanea. Ti aspettavi questa nomination al Grammy Latino?
“Per niente, è stata una sorpresa totale! Il disco era stato nominato ai Cubadisco nella categoria Musica Popolare Ballabile, fatto per me già fantastico, e più tardi nominato al Grammy Latino come Miglior Album di Salsa..una sorpresa ancor più grande! È già un premio enorme essere stato uno dei cinque finalisti della categoria.”

- In “ADN” sono presenti featuring di ospiti molto variegati, da Omara Portuondo a El Micha. Da dove nasce questa idea di far convivere stili così differenti?
“Non è un segreto che il featuring vada molto di moda grazie ai vantaggi che offre di avvicinarci a pubblici nuovi e differenti. Per me è stato un piacere enorme ospitare nel mio disco artisti del calibro di Rubén Blades e Omara Portuondo, cosa certo non da tutti i giorni. Assieme a Osaín del Monte abbiamo fatto un omaggio alla rumba. El Micha è per me uno dei maggiori esponenti e talentuosi interpreti della musica urbana, per questo mi sono avventurato a cantare con lui. Ho anche avuto il privilegio di avere alla tromba Guajiro Mirabal, recentemente scomparso. È rimasta immortalata nel mio disco quella che forse è la sua ultima registrazione.
Per tutto questo sono molto felice e soddisfatto del risultato. ADN è un disco che mi riempie di orgoglio. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato a realizzarlo e spero che il pubblico possa divertirsi ballando al ritmo delle mie note.”

- Sorprende sempre la tua carriera da polistrumentista. Con quale strumento ti senti più a tuo agio?
“Lo strumento che più mi fa sentire a mio agio è il basso, ma la voce è quello che mi rende più felice.”

Alain è un uomo molto carismatico, dotato di un’energia contagiosa e sentimenti in chiave di rumba. Le sue mani non riposano quasi mai, sempre intente a tamburellare ritmi diversi e confessa -ancora tamburellando sul tavolo- che “volevo un giorno provare a vedere quando mi sono scollegato dalla musica, le volte che ho smesso di pensarci. Credo che sia stato molto poco. Sto sempre pensando al suono e alla musica, anche mentre dormo”.

- Cosa pensi della musica popolare ballabile cubana?
“Qualche anno fa il panorama della musica popolare cubana era piuttosto decadente. L'interesse e il gusto per l'estetica della nostra musica erano stati ampiamente persi. Fortunatamente, quel brutto momento è passato. Abbiamo un'eredità e un patrimonio musicale molto grande e dobbiamo proteggerla a tutti i costi.”

- Dove si può assistere alle esibizioni di Alain Pérez e la sua orchestra?
“Tutti i giovedì durante le ore pomeridiane, dalle 17:00 alle 21:00, abbiamo il nostro spazio abituale alla Casa della Musica di Miramar (Ave 20, No. 3308 angolo 35, Miramar, L'Avana). È un posto molto piacevole e dove il pubblico danzante si diverte. Anche per gennaio faremo un piccolo tour nell'ovest del paese per promuovere l'album.

Durante i suoi oltre 20 anni di vita artistica, Alain Pérez ha ricevuto le migliori lodi dalla critica di settore. Il suo talento e il suo modo unico di interpretare segnano il suo DNA (ADN in spagnolo) musicale, incarnato in questa nuova produzione. Ora, non resta altro che godercelo.